lunedì 18 marzo 2013

Tipicità - Made in Marche - Festival 2013



Fermo - 16. 17.18 Marzo 2013
Tipicità 2013. Nei diecimila metri quadrati di superficie dell’innovativo centro polifunzionale Fermo Forum, appena inaugurato si è svolto dal 16 al 18 marzo Tipicità.
Un nutrito gruppo di giornalisti delle principali testate enogastronomiche è stato ospite dell’evento per testimoniare la ricchezza dell’offerta di questa poliedrica regione come ha sottolineato lo stesso direttore e patron dell’evento Dott. Angelo Serri.
Tipicità è un grande contenitore di eventi, di laboratori, di incontri del gusto, e delle eccellenze firmate dai produttori della regione.
Prima tappa per questo Press-tour è stata la cena al ristorante da Emilio. Uno dei ristoranti più antichi di Fermo, aperto dal 1965 gestito dai fratelli Polverini. Il locale è stato insignito della stella Michelin e si caratterizza oltre che per la buona cucina anche per la presenza di tante opere d’arte, dei tanti artisti che hanno frequentato il locale. Su una parete vi sono esposte in bella mostra un imponente collezione di bottiglie vuote di grappa incise e colorate con vignette e opere di vari pittori.
Le piatenze si presentano sobrie ma ben curate, a ricordare il passato di osteria di paese. Ottima la carta dei vini. Pecorino, Passerina e l’immancabile Verdicchio dei Castelli di Jesi con l’ottimo Passito di uve verdicchio che ha accompagnato il dessert.
Durante la cena, abbiamo avuto modo di conoscere il programma ufficiale e ricevere i saluti del Sindaco e delle autorità.
Una curiosità che merita di essere menzionata, che caratterizza Tipicità è che ogni anno vengono invitati due testimonial, una nazione estera e una regione italiana. La regione italiana di questa edizione è stata il Piemonte, in particolare il territorio del Monferrato con le sue specialità.









































La giornata successiva è iniziata con la visita al delizioso borgo: Torre di Palme un panoramico “borgo balcone” avvolto da una densissima vegetazione mediterranea e subtropicale. Le sue ridenti viuzze terminano tutte su una balconata da cui è possibile vedere il mare Adriatico che si apre  come un enorme portone sul mondo.
Tra i monumenti del borgo degni di nota la splendida Chiesa di S. Maria a Mare che fu edificata nel primo ventennio del XII sec. ad opera degli Eremitani provenienti dal Santuario di Santa Maria a mare in territorio palmense. Un tempo sotto la regola di S. Frediano di Lucca; questi lasciarono il loro primigenio insediamento perché sito lungo il litorale e dunque scoperto agli attacchi ed alle scorrerie degli Illiri lungo la costa adriatica. La consacrazione dell’attuale struttura avvenne nel 1128 alla presenza dell’Arcivescovo fermano Liberto; tuttavia il territorio palmense dopo pochi anni fu sottratto alla giurisdizione vescovile e consegnato dal Pontefice Clemente III al Priore Commendatario di suddetta chiesa.
Nel 1630 due fatti misteriosi fecero parlare di "prodigi": la Chiesa fu, nottetempo, ripetutamente rischiarata da fenomeni luminosi; testimoni insospettabili, tra cui il Beato Antonio Grassi di Fermo, raccontarono di "raggi folgoranti a guisa di stella", "lampi lucidissimi", "globi di fuoco", intorno al tetto della chiesetta. Non solo, ma Domenico Migni, giovane contadino, vide ben altro. Era già buio quando si mise in cammino verso la chiesa. Giunto ad alcune centinaia di metri dal Santuario notò due file di fiaccole e di ceri accesi tenuti in mano da figure vestite di bianco. Pensò fossero dei penitenti. Ma più si avvicinava e più le figure svanivano. Giunto alla chiesa: più nessuno. Si inginocchiò di fronte all'immagine di Maria. Una volta uscito, mentre se ne tornava a casa, si voltò: i lumi riapparvero. La notizia si diffuse, i pellegrini si moltiplicarono, la Madonna fu detta dei "lumi" e la sua immagine fu trasferita sopra l'altare maggiore.
Da quel momento la chiesa fu ingrandita secondo la struttura attuale e il Santuario divenne il secondo santuario mariano nelle Marche dopo quello di Loreto. La chiesa è conosciuta anche come "chiesa di S.Anna" perchè fin dal 1679 vi si venera un'immagine dipinta su tela e situata a destra di chi entra. Per questo motivo la stessa chiesa è molto frequentata da giovani madri in attesa di mettere al mondo la loro creatura.






















Il tour è proseguito verso, la Valdaso denominata “la fruit valley”, la quale complice il periodo ci ha deliziato con i suoi pescheti in fiore a preannunciare l’imminente primavera. L’ambiente è pittoresco, adagiato tra l’azzurro fondale del mare adriatico e le biancheggianti cime del Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Ma la Valdaso non è solo frutta, abbiamo visitato il salumificio “Cinque Ghiande”.
Nel cui salone oltre ad assistere ad un mini convegno, con importanti relatori che ci hanno spiegato le caratteristiche dei salumi marchigiani, come il ben noto Cianuscolo. Salume che si contraddistingue per la sua spalmabilità. Ottimo sul pane caldo e ideale sui taglieri di salumi, viene proposto anche a fine pasto, rispettando una antica consuetudine contadina. Si ottiene lavorando diversi parti di carne di maiale, a cui si aggiunge aglio pestato, pepe e del vino, segue una breve stagionatura.
Dal 2006 ha ottenuto a livello nazionale il riconoscimento IGP, a cui si è aggiunto nel 2009 quello europeo.  Per l’occasione è stato servito con gli ottimi maccheroncini di Campofilone abbinati agli ottimi vini della Cantina Falerio. Che dire: Buonissimo.








































Il pomeriggio lo abbiamo trascorso negli stand del Padiglione espositivo di TIPICITA’: Made in Marche, dove è stato possibile interloquire con i tanti artigiani che esponevano i loro prodotti e abbiamo potuto apprezzare dalla viva voce dei protagonisti le potenzialità dei vari comparti merceologici.
Nel padiglione era presente tutto il Made in Marche. Una vera vetrina sul mondo con tutte le specialità che questo territorio sa offrire: Dalle fisarmoniche di Castelfilardo, alle cartiere di Fabriano, i Maccheroncini di Campofilone e la pasta in generale, i vini, l’olio di oliva, le classiche olive ascolane, il salame di Fabriano, il prosciutto di Carpegna, le coppiette, la coppa di testa e tutti i salumi aromatizzati; salumi al tartufo, al peperoncino, alle erbe aromatiche. E’ stato possibile assistere a importanti appuntamenti gourmand come quelli dedicati al Riso Vialone Nano Veronese e allo strano incontro denominato “Il pennuto e la birra”. Nelle aree espositive, ancore tante novità per questa edizione tra cui il “Salone della birra agricola” e la “Scuola del Cioccolato”, nella quale non sono mancate le degustazioni che hanno deliziato i palati dei tanti visitatori. Dopo il meritato riposo in albero, la cena: A tavola con le delizie di Ӧland. Location: Villa il Cannone a Marina Palmense storico palazzo dove Gabriele D’Annunzio trascorse la luna di miele con Maria Harduin. Oltre ai sapori svedesi durante la cena si è svolto uno spettacolo entusiasmante. Noti cantanti lirici, hanno intonato bellissime arie dei principali compositori italiani confondendosi e recitando proprio tra i commensali.  Una sinfonia di note e di sapori, a ricordare ai presenti che nelle Marche la musica svolge un importante momento culturale, come il Festival estivo che si tiene all’aperto nel noto Sferisterio a Macerata.



































































































































vista rist. Le Busche


La mattina seguente è stato proposto un viaggio nella bellissima città di Macerata. Dopo un consueto giro nell’imponente e ben tenuto centro storico, siamo stati ospitati nella CivicaEnoteca Maceratese, istituito dalla locale Camera di Commercio, nella quale turisti e pubblico possono in alcuni giorni della settimana  assistere a degustazioni di vini, olio e altre specialità del territorio.

Il viaggio è continuato nel territorio dei Castelli di Jesi da sempre vocato alla viticultura. Visita guidata alla cantina Moncaro,  ci è stato offerto un ottimo Madre Perla “Gran Cuvée Metodo Classico”  dai locali della cantina siamo sbucati nel piano di sopra e ci siamo trovati nel ristorante “le Brusche”, ospiti dello Chef stellato Andrea Angeletti e dalla signora Fabiana, che dirige la sala. Andrea sa interpretare a meraviglia il territorio, ci ha proposto un menù interamente a base di delizie di pesce con profumi di agrumi, dal primo al dolce. Il press tour è terminato con la cena Profumi e Sapori del Monferrato. Ospite italiano di Tipicità 2013. 























































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